Torino, la trasformazione delle aree industriali

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Martedì 15 febbraio ore 21

via Cesare Battisti 4b Torino

video poi disponibile sul canale YouTube dell’Uc e su questo sito

Per partecipare sono richiesti green pass rafforzato e mascherina Ffp2

Con il passaggio epocale da “one company town” a città postindustriale, Torino è cambiata non soltanto nella sua composizione sociale, ma anche nella sua conformazione fisica. Il Piano Regolatore di Gregotti e Cagnardi del 1995 ha pianificato la trasformazione di circa 10 milioni di metri quadri di aree un tempo industriali. L’attuazione ha avuto innesco con la realizzazione del passante ferroviario, della linea di metropolitana e con la promozione olimpica, ma i progetti sono stati realizzati soltanto per circa un 50% delle previsioni.
Il peso del debito, creato in gran parte dalle opere olimpiche inutili o effimere, ha portato alla carenza di investimenti nel trasporto pubblico, nell’edilizia sociale, nella riqualificazione urbana, nella realizzazione dei servizi di prossimità. L’esito è stato un progressivo peggioramento delle condizioni di vita a partire dalle periferie, sempre più lontane, socialmente ed economicamente, dalle aree di pregio del centro e dalla collina.
Ampie aree urbane ex-industriali sono ancora in abbandono e contribuiscono al degrado di interi quartieri, mentre straordinari beni culturali (si pensi alla Cavallerizza, all’ex Manifattura tabacchi o a Italia ’61) attendono da tempo progetti di riqualificazione che ne rispettino i caratteri storici e la destinazione a usi pubblici.
Ripercorrere le trasformazioni completate e in corso permetterà di capire se le opportunità del cambiamento sono state colte interamente, soprattutto a fronte della difficoltà del controllo pubblico della rendita fondiaria, della mancanza di una pianificazione di area vasta, in relazione con il territorio extraurbano e di una sempre più necessaria consapevolezza intorno ai temi dell’ambiente e del paesaggio.

Le relazioni ricostruiranno gli ultimi decenni di trasformazioni territoriali facendone emergere gli aspetti problematici di qualità architettonica e urbana, sottoponendo al dibattito le linee di indirizzo in atto e le eventuali proposte alternative.

Intervengono:

Guido Montanari: Torino da “one company town” a città postindustriale;

Gian Paolo Aghemo, Le aree industriali abbandonate: problema o risorsa?;

Roberto Gnavi (Italia Nostra), La città brutta: qualità urbana e architettonica.

Introduce e modera: Terry Silvestrini.

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