Libera occupazione poetica.

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L’Unione Culturale Franco Antonicelli organizza le prime iniziative culturali del progetto Liberazioni del nuovo Polo del 900

LIBERA OCCUPAZIONE POETICA

La giornata mondiale della poesia all’Unione Culturale

Sabato 21 marzo 2015

Via Cesare Battisti, 4/b – Torino

(ingresso libero e gratuito)

La poesia è assente dalla televisione, dai quotidiani, spesso anche dagli scaffali delle librerie. Nonostante ciò gode di grande vitalità sulla rete e le giovani come le vecchie generazioni leggono e scrivono versi. Ci sembra dunque importante che, almeno in occasione della giornata mondiale della poesia, si possa dare importanza e valore a questa forma di espressione. Vogliamo infatti mostrare che la poesia è viva, suscita interesse, ha molteplici volti, si muove attraverso diversi e nuovi media, non solo dentro le pagine dei libri. Inventa forme creative e originali di comunicazione con il pubblico, che vanno al di là della tradizionale presentazione in libreria, con autore e critico seduti dietro un tavolo. Il 21 marzo 2015, a Torino, vogliamo testimoniare di questa ricchezza all’Unione culturale Franco Antonicelli.

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Il 21 marzo 2015, quindicesima giornata mondiale della poesia, l’Unione culturale non ha alcuna intenzione di proporre alla città di Torino una stanca celebrazione. Vuole invece trasformarsi in laboratorio per un esperimento: affidare il mondo alla voce e al corpo dei poeti. Un esercizio di fantasia sociale, di liberazione poetica di un lembo di città per provare a mutare i connotati di quel che in Italia si è soliti considerare poesia. Per riattivarne la dimensione utopica e politica, che è stata presente durante tutto il Novecento, quando le grandi correnti di avanguardia ed emancipazione sono nate spesso per iniziativa di poeti. Oggi siamo certo più disincantati rispetto a quegli altisonanti programmi d’innovazione radicale dell’arte e della vita. Ma ci sembra che l’utopia, anche poetica, possa ancora sorgere in zone più apparentemente periferiche, residuali, minori. Come le fondamenta e i sotterranei di palazzo Carignano, il bunker dove avranno luogo momenti di liberazione poetica.
Per questa ragione l’Unione culturale ha chiesto a uno dei più intelligenti interpreti di questa concezione della poesia, Andrea Inglese, in collaborazione con Francesco Forlani e il collettivo Sparajuri, di ideare e progettare un’iniziativa originale e articolata.

LIBERA OCCUPAZIONE POETICA,

che vuol dire, se prendiamo i due ultimi termini, mestiere poetico, inerente alla poesia, ed è il lato derisorio della formula. In Italia, più che in qualunque altro paese d’Europa, l’attività poetica non può essere considerata degna non solo di un interesse mercantile (non produce profitto), ma neppure di un sostegno istituzionale (denaro pubblico per la poesia!!!!). Così non è altrove, dall’Islanda alla Romania, chissà per quali atavismi, esistono istituzioni che sostengono con un certa capillarità e sistematicità l’attività poetica. (In Italia si è probabilmente convinti di avere già tutta la cultura di cui si ha bisogno: si vive sulle antiche riserve, perché mai guardare al futuro?) Per cui, verrebbe voglia di disertare puntuali una “giornata mondiale della poesia”, se celebrata sul suolo patrio.
Il derisorio mestiere del poeta però è anche “libero”, e lo è in un senso non banale: nessuno chiede al poeta di scrivere quello che scrive. Vi è qualcosa di fuori fase, fuori tempo, fuori contratto nella comunicazione poetica, e questa dimensione, se davvero accolta, costituisce una rara posizione di forza di fronte alla miseria del discorso dominante, quello per cui, senza profitto, non c’è realtà, ed è quindi necessario essere realisti, ossia capitalisti, perché solo nel capitalismo il reale prende piede e al di fuori di esso non ci sono che vuote chimere.
Ben installata nell’irrealtà in cui tutto il realismo capitalistico l’ha relegata, la poesia può cominciare ad avere un suo margine di manovra: possiamo allora esplorare un significato ulteriore della formula iniziale. Possiamo procedere a un’OKKUPAZIONE POETIKA di spazio e di tempo, un’occupazione libera di spazio-tempo. E questo vuol dire imparare da quanto la scrittura poetica ci ha insegnato, e prolungare quel gesto, sconfinare dal foglio, o considerare una forma d’inscrizione più ampia, di scala maggiore, che vada dall’individuale al sociale, dalla bidimensionalità del testo stampato alla tridimensionalità dei corpi vocianti e semoventi nello spazio. Non perché si pretenda avanguardisticamente di cambiare il mondo o liberare la vita. Basterebbe impegnarsi a modificare, a rivoluzionare, tre o quattro abitudini, e con una certa regolarità. Abitudini individuali e collettive. Ma come?! Avete celebrato sull’altare della sacra crescita economica ogni forma di precarietà e flessibilità lavorativa, e poi pretendente che i nostri riti sociali, culturali, comunicativi siano sempre gli stessi, rassicuranti e prevedibili? Invece a noi va di occupare poeticamente quei riti, ossia c’interessa creare rumore, interferenza, perturbazione, e anche inutile, gratuita, insensata festa.
Andrea Inglese

 

Programma

17.30-18.30
Inaugurazione della mostra Descrizione del mondo

Si tratta di un’installazione collettiva di oggetti-reperti (pagine di libri, fotografie, fogli scritti e disegnati a mano, registrazioni audio) del modo “analogico” di descrivere il mondo. Ogni descrizione del mondo è sempre, contemporaneamente, una sua complicazione, un’estensione materiale, una stratificazione ulteriore. A questa impresa contribuiscono poeti e artisti da tutta Italia. La mostra, inaugurata attraverso letture e performance, durerà fino all’estate e sarà aperta al pubblico. Si prevede l’invio di opere da parte di Mariasole Ariot, Nanni Balestrini, Dario Bellini, Carlo Bordini, Alessandro Broggi, Lorenzo Casali, Alessandra Cava, Gianluca Codeghini, Elisa Davoglio, Carlo Dell’Acqua, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Andrea Inglese, Giulio Lacchini, Antonio Loreto,Giulio Marzaioli, Francesca Matteoni, Simona Menicocci, Manuel Micaletto, Renata Morresi, Bruno Muzzolini, Vincenzo Ostuni, Mattia Paganelli, Vittorio Passaro, Enrico Passetti, Chiara Pergola, Andrea Raos, Micol Roubini, Stefano Piva, Gabriella Presutto, Nicola Ponzio, Andrea Raos, Jennifer Scappettone, Gianluca Stazi, Fabio Teti.

18.30-19.30
Estranei al mondo: a cosa servono i poeti?

Discussione con Paolo Costa (filosofo), Italo Testa (poeta e filosofo), Andrea Inglese (poeta).
Introduce Enrico Donaggio.

20.00-21.00
Banchetto poetico

Lettura di manifesti, versi, inni al piacere del cibo e della convivialità. Si prevede la partecipazione di Gabriella Giordano & Livio Borriello, Cocina Clandestina e Don Pasta, Enrico Remmert e Luca Ragagnin, Francesco Forlani, Pino Tripodi & Giorgio Mascitelli.

21.30
Manifesti per il XXI secolo

La poesia al potere, chiaroveggente e profetica, con la più grande libertà, in versi come in prosa, attraverso un sonetto o una performance, con il supporto di materiale video e sonoro o il proprio strumento di fonazione naturale. Si prevede la partecipazione di Massimo Rizzante, Biagio Cepollaro, Beppe Sebaste, Paolo Gentiluomo, Francesca Genti, Enzo Campi, Nina Silia, Emanuele Buganza & Compagnia dei Lettori d’Assalto, Marco Giovenale, Beniamino Servino, Raffaele Cutillo.

22.30-23.30
Lettere al Principe

La poesia e il potere, missive a chi, nelle istituzioni e nei governi di questo mondo, in quanto eletti o esperti, dittatori o capi spirituali, in modo legittimo o illegittimo, governa, detta legge, determina i nostri destini, si fa portavoce della parola altrui. Si prevede la partecipazione di Elisa Alicudi, Filippo Balestra, Arsenio Bravuomo, Sergio Garau, Marko Miladinovic, Alexandra Petrova, Alessandra Racca, Giacomo Sandron, Luigi Socci, Sparajurij.

00.00
Notte cinematografica

a cura del Centro Culturale La Camera Verde – Roma

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