
L’ultimo degli ingiusti di Claude Lanzmann
Francia/Austria, 2013, 220’ [data la lunghezza il film sarà diviso in due parti: la prima parte proiettata il 28 gennaio, la seconda il 29 gennaio]
Nel 2012 Claude Lanzmann, a 87 anni, torna con la sua cinepresa a Theresienstadt, il cosiddetto “ghetto modello”, offerto in regalo da Hitler agli ebrei come soggiorno termale e luogo simbolo estremo dell’intreccio fra la spietata organizzazione della “soluzione finale” nazista e una strumentale simulazione pubblicitaria. Lanzmann ha a questo punto deciso di rivisitare l’intervista a Murmelstein. Per più di trent’anni il regista aveva conservato il materiale girato a Roma, all’inizio del lavoro decennale per il suo film Shoah; ora sceglie di usarlo in un film che punta a riabilitare definitivamente Murmelstein.
Lanzmann, con le sue domande, aveva ottenuto da Murmelstein una confessione polemica e controcorrente. Le parole di Murmelstein sono forti e critiche in primo luogo nei confronti del processo ad Adolf Eichmann che si era svolto nel 1961: avendo trattato con lui per anni, Murmelstein sostiene di poter affermare la partecipazione di Eichmann alla “Notte dei Cristalli”, la sua piena responsabilità nella genesi della soluzione finale e contesta il giudizio di Hannah Arendt che al processo lo dipinse come l’incarnazione della “banalità” del male. Di Eichmann, d’altronde, fu il progetto del ghetto ‘modello’ di Terezin.
Lanzmann nel film afferma: “L’intervista a Murmelstein è ricca di rivelazioni di prima mano, non ha mai cessato di ossessionarmi. Mi sentivo depositario di qualcosa di unico, ma indietreggiavo di fronte alle difficoltà di realizzazione di un simile film. Ho avuto bisogno di molto tempo per arrendermi all’evidenza che non avevo il diritto di conservarla per me solo”. Benjamin Murmelstein era il decano e il responsabile della gestione degli ebrei nel ghetto, costretto a combattere la Gestapo di nascosto, senza poter rendere pubblica la sua personale battaglia. È proprio il rabbino a definirsi, nell’intervista a Lanzmann, “l’ultimo degli ingiusti”, parafrasando in modo provocatorio il titolo del romanzo L’ultimo dei giusti di André Shwarz-Bart.
No Replies to "Proiezione di "L'ultimo degli ingiusti""