nastri magnetici, harmonium, voce

Nel suo primo progetto solista, Giulia Deval gioca con l’estetica del “found” e cioè con l’idea di ritrovamento (autentico o simulato) di materiali sonori e degli stessi dispositivi analogici utilizzati nel set: incontrati per caso, trovati e manipolati. Attraverso la simulazione della ricostruzione, Found è un campionario di possibilità diverse di suoni ottenuti con nastri magnetici, voce e harmonium.

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giulia deval lavora nel campo dell’installazione audiovisiva e della ricerca vocale come cantante e mixed media artist.
Il suo interesse si concentra soprattutto su suoni lo-fi, dispositivi analogici hackerati e fictioning.
Al centro della sua ricerca c’è spesso l’elaborazione di uno scenario “fake” che diventa il punto di partenza per la concezione di un’opera sonora.
La voce e il nastro magnetico sono al centro di questo gioco in un territorio ibrido tra sperimentazione sonora e forme vicine alla narrativa e al mockumentary.
Il suo progetto Antes de la Catastrofe ha superato le preselezioni del Pierre Schaeffer Award annunciato da INA GRM, GMVL, Phonurgia Nova ed Euphonia, risultando tra i migliori 11 progetti del 2019.

Ha preso parte al progetto europeo ITERATIONS tenutosi tra Hangar.org (Barcellona), Esc Medien Kunst Labor (Graz), Constant (Bruxelles) e Dyne.org (Amsterdam).

Insieme a Lapsus Lumine, ensemble costituito dalle tre voci di Giulia Deval, Sabrina Oggero Viale, Erika Sofia Sollo e il contrabbasso di Stefano Risso ha parte a “Moondog Project”, produzione originale TJF che ha visto la collaborazione di Jim Black (batteria) ed Ernst Reijseger (violoncello).