L’anima al lavoro

Lavorare per esistere,

non lavorare per resistere

Lecture di Franco ‘Bifo’ Berardi

Mercoledì 29 giugno ore 18

Palazzo San Daniele

Sala didattica del Polo del ‘900

(via del Carmine 14 – TO)

All’automazione e alla smaterializzazione progressiva del lavoro non sembra corrispondere un suo ruolo minore nella costruzione della nostra soggettività e della nostra identità sociale. Al contrario, viviamo in un’epoca in cui lo sfruttamento del lavoro umano non investe più soltanto i corpi ma tenta con ogni mezzo di insinuarsi fin nell’anima delle persone, imponendo il suo dominio sulla totalità del tempo delle nostre vite e trasformando in merce ogni attitudine, affetto, relazione. Perché, dunque, perpetrare un modello che produce sofferenze e alienazione sia nei lavoratori, sempre più precari, sia nei disoccupati? Non è forse possibile vivere senza vendersi? Come si fa a liberare dal giogo del lavoro il salario e i diritti di cui tutti i cittadini dovrebbero godere?

A questi interrogativi cercherà di rispondere la lecture di Franco ‘Bifo’ Berardi che si occupa da tempo di tali temi, come dimostra anche il suo libro recentemente tradotto in italiano dal titolo L’anima al lavoro. Alienazione, estraneità, autonomia (DeriveApprodi, 2016).

Con questo ultimo incontro del ciclo “Poteri e resistenze”, organizzato nell’ambito del progetto Liberazioni per il Polo del ’900, l’Unione culturale Franco Antonicelli conclude la sua stagione di attività 2015-2016.

Franco ‘Bifo’ Berardi è stato tra gli animatori dell’ala ‘creativa’ del movimento del 1977 e fondatore della rivista “A/traverso” e di Radio Alice. È inoltre autore di numerosi saggi sulle trasformazioni del lavoro, a partire da Contro il lavoro (1970), e sulle mutazioni delle tecnologie di comunicazione. Tra i più recenti:  La fabbrica dell’infelicità (2001), Un’estate all’inferno(2002), Alice è il diavolo. Storia di una radio sovversiva (2002), Dopo il futuro. Dal futurismo al cyberpunk. L’esaurimento della modernità (2013), L’anima al lavoro (2016) oltre che il romanzo Morte ai vecchi (2016) firmato a quattro mani con Massimiliano Geraci.

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