Zone di crisi


Un ciclo aperto d’iniziative dedicate ad indagare impatto e risposte alla crisi economica internazionale in singole nazioni o aree del mondo

MARTEDÌ 8 NOVEMBRE, ore 21

Il buio oltre la crisi? I dilemmi del riformismo americano

In collaborazione con
Centro Interuniversitario di Studi Americani ed Euro-Americani “Piero Bairati”

La crisi economica e finanziaria che da alcuni anni sta attraversando gli Stati Uniti pone dilemmi di difficile risoluzione per tutti, in particolare per le forze e le culture politiche liberali e radicali del riformismo americano. Le tradizionali ricette keynesiane sono avversate da un clima politico fortemente ostile a qualsiasi forma di intervento pubblico, la ‘terza via’ degli anni novanta è associata alla deregolamentazione che ha contribuito alla crisi attuale e opzioni alternative sembrano confinate al dibattito accademico.

Anche in questa fase, di relativo declino degli Stati Uniti, il caso americano continua a essere rilevante per chi al di qua dell’Atlantico si interroga sulle possibili risposte alla crisi globale. È un esempio di questo interesse il recente volume collettivo Oltre il secolo americano? (Carocci, 2011), da cui la discussione prenderà spunto.

Intervengono:
Duccio Basosi, storico
Mattia Diletti, politologo
Maurizio Vaudagna, storico

Presenta:
Gianfranco Ragona, Unione Culturale

LUNEDÌ 5 DICEMBRE, ore 21

Come uscire dalla crisi senza ascoltare l’FMI: il caso dell’Argentina

Negli ultimi mesi, con il precipitare della crisi del debito europea, l’Argentina è divenuta un riferimento ricorrente nelle discussioni economiche e politiche: vista da alcuni come spauracchio, in quanto esempio del caos economico e sociale in cui la crisi del debito potrebbe sfociare; da altri invece invocata come esempio per la sua straordinaria crescita economica seguita alla crisi del 2001 e frutto di una politica economica eterodossa e alternativa alle ricette neoliberistiche care al FMI (e all’Unione Europea).
Ci si dovrebbe a questo punto chiedere cosa significhi finire come l’Argentina, se nel computo di somiglianze e differenze il confronto con altri paesi europei sia sostenibile ed inoltre se quell’esito sia o no auspicabile.

Si dovrà perciò ricostruire l’origine di questa crescita economica, che per alcuni economisti sarebbe semplicemente dovuta al favorevole andamento dei prezzi delle materie prime trainate dalla domanda cinese, mentre per altri è il frutto di un corpo di politiche economiche eterodosse che hanno sfidato il consenso neoliberale basato su austerità fiscale, controllo dell’inflazione, privatizzazione dei beni pubblici, riduzione dello stato sociale e deregolamentazione nel campo dell’economia

Intervengono:
Giorgio Rivero, economista
Francesco Scacciati, economista

Presenta:
Francesco Pallante, Unione Culturale

GIOVEDÌ 19 APRILE, ore 21

Quanto è vicina la Grecia

Tra i molti paradossi di questi tempi di crisi, l’espropriazione della sovranità democratica dei cittadini greci da parte delle istituzioni (non tutte rappresentative) dell’Unione Europea merita più attenzione di quella che ha finora ricevuto, anche sul piano simbolico. Infatti, il sostanziale commissariamento dell’attuale governo greco assume un valore emblematico, se si pensa che l’idea e la pratica stesse della democrazia affondano le loro radici nell’antica Grecia.

Oggi sembra opportuno chiedersi se la crisi, con i diversi fallimenti delle economie nazionali (veri o presunti che siano) o con l’appello ai ‘tecnici’ (come accade in Italia), non stia producendo un vero e proprio default della democrazia su scala continentale. Sembra però ugualmente urgente interrogarsi sulle possibili condizioni di politiche alternative a livello europeo, dall’armonizzazione fiscale a nuovi piani d’investimento pubblico.

Introduce:
Alexis Tsoukiàs, Presidente Associazione Piemonte-Grecia.

Intervengono:
Dimitris Deliolanis, giornalista, Radiotelevisione greca;
Petros Linardos-Rulmond, economista,  Centro Studi della Confederazione Generale del Lavoro.

Coordina:
Gianfranco Ragona, Presidente Unione Culturale

in collaborazione con Associazione Piemonte-Grecia “Santorre di Santarosa”

INGRESSO LIBERO

 

 

No Replies to "Zone di crisi"