History doesn’t have to repeat itself + Mostre e fiere

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Venerdì 28 giugno 

Unione culturale Franco Antonicelli

via Cesare Battisti 4b Torino

A 50 anni dai moti di Stonewall, evento-simbolo della dirompenza rivoluzionaria omosessuale e trans*, una doppia serata tra passato e presente, tra archivio e visioni prospettiche, tra storia e memoria, tra serio e faceto, per stare insieme e chiudere in bellezza la stagione dell’Unione culturale. Si inizia con la visione di un documentario finora inedito in Italia dedicato al movimento LGBTQI+ statunitense da Stonewall in poi e si prosegue con una favolosa performance/non-performance di Filomena ‘Filo’ Sottile. Ecco il programma:

  • Ore 18: proiezione del documentario History doesn’t have to repeat itself di Stéphane Gérard (2014, 83’)
    Cosa significa “comunità”? Come la si fa? Come se ne trasmette l’eredità storica? I moti di Stonewall, evento-simbolo delle lotte di liberazione omosessuale, si tennero nel giugno 1969 a New York. Nel 2012, il regista Stéphane Gérard intraprende un percorso di indagine sulla comunità GLBTQ newyorkese e sulla sua storia per comprendere come il progetto di trasformazione sociale all’origine del primo movimento di liberazione omosessuale viva e si trasmetta nel presente. Il documentario è il risultato di una serie di incontri, un archivio di voci, esperienze e sentimenti che affronta alcuni nodi storici della militanza omosessuale e intersezionale (le violenze della polizia, l’AIDS, le politiche urbane…) intrecciando tra loro sette diverse conversazioni con attivist* impegnat* a creare e a trasmettere memoria in diversi ambiti d’azione: la gestione di archivi, la realizzazione di film e festival, la militanza politica, l’attivismo in spazi di comunità. Una riflessione tra passato e presente, tra archivio e utopia.
    Il documentario è presentato per la prima volta in Italia.
  • Ore 19,30: buffet di autofinanziamento e musica
  • Ore 21: Mostre e fiere performance di Filomena ‘Filo’ Sottile
    “Monstrum” in latino significa “prodigio divino”. Le creature mostruose sono angeli, araldi, messaggeri di sconvolgimenti imminenti. Turbano l’ordine costituito, pervertono la norma. La domanda dovrebbe essere: chi costituisce l’ordine, chi traccia e dove i confini della norma? Ma invece, di solito, sotto la lente dei microscopi, sui tavoli da vivisezione, nelle gabbie ci finiscono i prodigi, le favolosità. Filomena “Filo” Sottile, una mutante anche lei, con monologhi e canzoni dà voce alle mostre e lascia che per una volta siano loro a raccontare il mondo.

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