A cosa servono gli intellettuali oggi?

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Un ciclo di tre incontri

 

20 aprile, 23 maggio, 30 maggio 2017

ore 18,30

Unione culturale Franco Antonicelli

Via Cesare Battisti 4b Torino

Ingresso libero

Criticare il potere, smascherare gli inganni, rifiutare i ricatti, le alternative imposte, le verità assolute: questo il ruolo degli intellettuali da Platone a Foucault. Oggi, però, assistiamo a una crisi della loro funzione dovuta alla paralisi inflitta all’azione e all’immaginazione politica da una razionalità di mercato a cui non sembra esserci alternativa. Inoltre, le logiche spettacolari che oggi dominano l’industria culturale tendono a trasformare gli intellettuali in star mediatiche ad alto tasso di narcisismo, più funzionali alla creazione di consenso che suscitatori di pensiero critico. A ciò si aggiunge l’ostilità di chi identifica negli intellettuali uno degli obiettivi della militanza anti-casta e anti-sistema dimenticando che solo l’esercizio del libero pensiero può dar vita a forme nuove di solidarietà e spazi inediti d’azione.

Ma la crisi degli intellettuali non si comprende se non si considera la burocratizzazione e la precarizzazione del lavoro culturale fuori e dentro le università dove è ormai sempre più difficile sviluppare un sapere autonomo e indipendente. Alla luce di questo stato delle cose, in quali luoghi, in quali forme e a quali condizioni è ancora possibile oggi esercitare critica sociale?

Dopo le iniziative dedicate a figure come Franco Fortini, Pier Paolo Pasolini e Luciano Bianciardi, l’Unione culturale Franco Antonicelli organizza un ciclo di incontri per riflettere sulle sfide inedite poste dal neoliberalismo al lavoro intellettuale. In collaborazione con la Fondazione per la critica sociale si vuole problematizzarne la crisi in cui versa oggi questa figura attraverso una serie di dialoghi. A essere chiamate in causa saranno voci che, a vario titolo, hanno fatto del pensiero uno strumento del lavoro quotidiano e della critica un filtro per decifrare e trasformare il presente. Il primo appuntamento sarà l’occasione per fornire un quadro storico sugli intellettuali come soggetti e oggetti di indagine; il secondo vedrà in dialogo due pensatori nelle cui opere recenti si legge il tentativo di elaborare una critica del presente mentre il terzo porrà la questione del rapporto tra intellettuali e mezzi di comunicazione:

Giovedì 20 aprile alle 18,30

Passato, presente e futuro degli intellettuali

Rino Genovese e Luca Lenzini

Martedì 23 maggio alle 18,30

Critici del presente

Guido Mazzoni e Daniele Giglioli

Martedì 30 maggio alle 18,30

Intellettuali e media

Peppino Ortoleva, Antonio Santangelo e Antonio Vesco

Rino Genovese è presidente della Fondazione per la Critica Sociale, responsabile scientifico della collana “La critica sociale” per le edizioni Rosenberg & Sellier. Tra le sue pubblicazioni: Convivenze difficili, Occidente tra declino e utopia (Feltrinelli 2005), Trattato dei vincoli. Conoscenza, comunicazione, potere (Cronopio 2009), Un illuminismo autocritico. La tribù occidentale e il caos planetario (Rosenberg & Sellier 2013), L’altro Occidente. Dall’Avana a Buenos Aires (Manifestolibri 2014).

Luca Lenzini ha dedicato studi e commenti all’opera di Vittorio Sereni, Franco Fortini, Guido Gozzano, Giovanni Giudici, Attilio Bertolucci, Alessandro Parronchi e altri autori novecenteschi. Dirige la Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena ed è membro del Centro studi Franco Fortini.

Peppino Ortoleva è studioso dei mezzi di comunicazione, ha indagato il ruolo dei media nella diffusione della conoscenza storica, nonché le conseguenze sociali e culturali dell’innovazione mediatica. Insegna Storia e teoria dei media all’Università degli Studi di Torino e presiede Mediasfera, società di ricerca a produzione culturale.

Antonio Vesco è studioso di antropologia, etnologia e studi culturali. Ha svolto attività di ricerca sulla politica territoriale in Sicilia orientale e sul fenomeno mafioso. È redattore del sito d’opinione il lavoro culturale (www.lavoroculturale.org) organizzato e interamente gestito da precari della ricerca e del lavoro cognitivo.

Guido Mazzoni insegna all’Università di Siena. Ha scritto libri di poesia e saggi sulla poesia moderna e di teoria del romanzo. È fra i fondatori del sito letterario Le parole e le cose (www.leparoleelecose.it), fa parte del comitato direttivo della rivista di teoria e critica letteraria Allegoria, della rivista L’Ospite ingrato e del Centro studi Franco Fortini. Recentemente ha pubblicato I destini generali (Laterza 2015).

Daniele Giglioli insegna all’Università di Bergamo e collabora con Il Corriere della Sera. È autore, di numerosi saggi tra cui i recenti Senza trauma (Quodlibet 2011), Critica della vittima (Nottetempo 2014) e Stato di minorità (Laterza 2015).

La Fondazione per la critica sociale è nata a Firenze nel 2014 come laboratorio autonomo di ricerca teorica e storica intorno a temi d’attualità legato alla rivista Il Ponte. Tra le sue attività, c’è la cura della collana “La critica sociale” presso la casa editrice Rosenberg&Sellier. La Fondazione organizza seminari e convegni e sostiene percorsi formativi di giovani studiosi mediante borse di studio. Info: www.fondazionecriticasociale.org.

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